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Tekfestival “Ai confini del mondo… dentro l’Occidente”

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A maggio del 2008 il festival di cinema indipendente e sociale “Tekfestival. Ai confini
del mondo.. dentro l’Occidente” celebrerà la 7/a edizione. L’ampio successo di
pubblico, che nelle passate edizioni ha fatto registrare per più proiezioni il tutto
esaurito, ma anche le critiche più che soddisfacenti che il festival ha guadagnato su
autorevoli testate della stampa nazionale e locale, testimoniano come ormai l’iniziativa
rappresenti un appuntamento di rilievo nel panorama della promozione
cinematografica italiana e internazionale. Il Tekfestival si caratterizza come vetrina
delle migliori e più recenti produzioni cinematografiche indipendenti, sia fiction che
documentarie, selezionate accuratamente nel corso dell’anno grazie ad un
appassionato lavoro di ricerca a tutto tondo che si basa sulla frequentazione e la
solida relazione con importanti festival internazionali, istituti di cultura, case di
produzione, autori e autrici, network di filmakers. Tra le collaborazioni della prossima
edizione si citano, tra le altre, quella con il Goethe Institut di Roma, con l’Ambasciata
d’Islanda, la residenza per artisti Qwatz, il festival de films gays & lesbiens de Paris,
l’Arci, l’Archivio del movimento operaio e democratico, l’Associazione Antonello
Branca. Il festival è sostenuto dal Comune di Roma – Assessorato alla Cultura; dalla
Regione Lazio; dalla Provincia di Roma.
Il festival rappresenta un luogo dove poter apprezzare e discutere quei lavori e quelle
figure che solitamente in Italia rimangono fuori dai circuiti distributivi, perchè non
espressamente commerciali: film e documentari che hanno vinto prestigiosi premi in
altri paesi, autori e autrici (anche del passato) dalla filmografia rilevante ma ancora
per lo più sconosciuti in Italia, artisti che si misurano con nuove forme di
comunicazione e, soprattutto, con i nuovi interrogativi posti dalla contemporaneità: le
società post coloniali; le stratificazioni sociali; le relazioni tra i generi, gli orientamenti
sessuali, la precarietà della vita; i mass media, la guerra permanente…

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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