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The autostop is dead, racconti dall’Autostrada del Sole

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Era un po’ che volevo documentare la questione autostop ed essendo io una povera squattrinata esigente di partire, ho boicottato compagnie aeree e ferrovie e ho testato l’esperienza per poi poterne scrivere. La cosa è un po’ deludente perché effettivamente non mi sono piazzata sul bordo di una strada tirando fuori i miei pollicioni e aspettando che qualcuno mi raccattasse. Nessuna famigliola canta-canzoni-da-gita o commercianti di maiali la mia esperienza è stata molto più moderna e poco romantica, in fondo si sa, con le nuove tecnologie è cambiato tutto. Invece del classico autostop mi sono messa in contatto con Francesco tramite un sito di Carpooling e mi sono fatta dislocare da Napoli a Bologna. Prima di partire gli ho chiesto se avesse mai ucciso qualcuno, così giusto per stabilire se fosse o no un serial killer, mi ha risposto: “No, a dire il vero non ho mai ucciso nessuno e soprattutto non sono mai stato ucciso da nessuno”, gli ho risposto timidamente: “Sai, per me è la prima volta” e poi abbiamo trovato un accordo economico e morale. Così alle 16:00 di un venerdì piovoso ci siamo incamminati verso quest’esperienza.

foto di "diadà" http://www.flickr.com/people/diadainconsupertrafra/

Per raccontare la mia storia sarà necessario innanzitutto spiegare in cosa consiste il Roadsharing o Carpooling che dir si voglia. Attraverso un apposito sito internet è possibile incontrare persone che viaggiano per l’Italia – o all’occorrenza per l’Europa – e decidere di condividere le spese dell’autostrada e del carburante. I costi spesso vengono divisi per quattro, secondo il cosiddetto metodo tedesco, ma nella maggior parte dei casi si divide per il numero di passeggeri. Questo modo di viaggiare permette a chi si muove in auto di farlo in compagnia e di ammortizzare i costi, a chi non possiede un’auto propria di risparmiare il tempo e la fatica connessi ai mezzi pubblici (a un costo certamente inferiore) e all’ambiente e al traffico di subire meno danni, in quanto il Carpooling attenua la produzione di CO2e favorisce il fluire del traffico immettendo meno veicoli sulle strade.

Insomma, è un’intelligentissima soluzione ai problemi di traffico e inquinamento ma soprattutto è un’occasione bellissima per conoscere persone nuove. Ciò che risulta ancora più interessante però, è che non solo conosci gente nuova ma lo fai in un’atmosfera particolare e soprattutto con uno spirito diverso, dando fiducia all’altro. Non voglio infilarmi in discorsi tediosi che parlano di come nella società moderna, anche in città molto aperte e solari, si tende a non dare fiducia al “prossimo” perché si vive nel terrore di essere fregati, derubati, stuprati, accoltellati, scippati e uccisi (non necessariamente in quest’ordine) e quindi si sta sempre ben attenti a chi non si conosce. Io che ripongo molta fiducia nel genere umano mi sono lanciata a rotta di collo in quest’avventura e come quasi sempre mi succede non me ne sono pentita anzi, l’ho trovata una bellissima esperienza.

Il mio compagno di viaggio è un ragazzo come me e come tanti che si ammazza di lavoro, cerca di costruire qualcosa nella vita e di dare il suo contributo al mondo. Nel cofano della sua macchina, che ha aperto per farmi sistemare la valigia, ho scorto oggetti che grazie alla mia fervida immaginazione erano dei potenziali strumenti di tortura e/o morte, ho riso sotto i baffi pensando a queste storie da film. Una volta partiti, abbiamo cominciato a parlare di me, di lui, del mondo e più chilometri macinava la macchina più ci conoscevamo meglio. Abbiamo trascorso le circa cinque ore e mezzo di viaggio senza mai smettere di parlare, mi sentivo un po’ come i personaggi famosi che qualche anno fa apparivano in un programma televisivo dove erano invitati a percorrere il tratto Roma-Milano chiacchierando del più e del meno. Tra pessimi caffè all’Autogrill e scambi di guida ci siamo aperti come se ci conoscessimo da una vita e alla fine del viaggio, ci siamo salutati con la speranza di rivederci presto e di diventare amici.  Lo so che obiettivamente sono un po’ sdolcinata a fare racconti di buoni sentimenti e di fiducia reciproca, ma vi assicuro che quest’episodio mi ha ulteriormente illuminato sulla necessità di fidarsi degli altri, per quanto difficile sia.

Per concludere, invito i maniaci sessuali e i pervertiti tutti a smettere di invadere il mondo e soprattutto di invadere internet, sì sto parlando con te Extramax che offri un passaggio da Roma a Bologna “Tre volte la settimana. Solo per donne. Possibilità di evitare il contributo spese se diventiamo amici.” che inducete a desistere dal Carpooling.

Non mancherò di segnalare le altre interessantissime soluzioni in stile Carpooling come il Coach surfing – che ti permettere si ospitare o essere ospitato sul divano di qualcuno che non conosci in qualsiasi parte del mondo – oppure l’ormai noto House sharing – che ti permette di scambiare il tuo appartamento con quello di qualcun altro senza tirare fuori neanche un centesimo e infine lo sfruttatissimo Car sharing che ti permette di usare un’automobile pubblica in un punto della città e lasciarla in un altro – eviti la rottura del parcheggio e spendi molto meno. Ovviamente tutte queste nuove tendenze sono ormai diffusissime in Europa e in America ma in Italia hanno ancora delle enormi resistenze.

Per saperne di più: www.roadsharing.com

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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