The End is the Beginning, prima incursione alla Sacripante Art Gallery
Sacripante Art Gallery, la nuova galleria del rione Monti, ha aperto al pubblico la sua prima esposizione The End is the Beginning. La mostra, curata da Rossana Calbi e Giulia Piccioni, prende spunto da una riflessione in seno all’archetipo ciclico del principio coincidente con la fine, inerente in special modo i testi veterotestamentari.
La Genesi e il diluvio universale sono episodi che, nonostante siano collocati agli apici di una immaginaria linea temporale, sono speculari nelle forme che li caratterizzano. La natura si presenta nelle sue sembianze più caotiche e feroci pur essendo un’entità che nasce da una parte e una che muore dall’altra. Qualis principium, talis est clausola così recitava San Gerolamo all’interno delle sue epistole, e allo stesso modo sembra che Lucamaleonte e David Diavù Vecchiato abbiano interpretato il concetto di una morte fertile, di una distruzione dai connotati soterici.
Sono venti le opere in mostra, tutte su supporti lignei che manifestano palesemente la loro natura grezza come a voler riverberare il contenuto primigenio dell’opera. Lucamaleonte già in passato si è dedicato ampiamente alla stencil art che ultimamente ha affiancato con tecniche pittoriche classiche. Già noto per essere stato inserito all’interno della collettiva del MACRO URBAN LEGEND, ha firmato uno dei murali presenti all’interno della metropolitana di Piazza di Spagna.
Emerge, dunque, un personaggio esattamente integrato nel contesto underground della capitale ma soprattutto perfetto per un connubio con l’altro artista presente in mostra, David DIAVù Vecchiato. Dal 2001 David si confronta con la Urban art, ricco delle esperienze conseguite come illustratore e musicista fino a giungere all’estate 2014 durante la quale inaugura la collaborazione con Il Fatto Quotidiano per la rubrica Rifatto. L’esposizione non a caso avviene all’interno degli spazi della Sacripante Art Gallery impegnata in un progetto curatoriale originale.
Ogni allestimento ha una durata di sei mesi a scadenza dei quali la galleria farà spazio ad una nuova esposizione. Una logica ciclica che quindi non corrisponde solamente alla particolare esposizione attuale ma anche alle dinamiche stesse degli spazi espositivi. Intenzione fondante della Sacripante Art Gallery è la ricerca di quella che alla fine degli anni settanta fu definita lowbrow art da Robert Williams.
Un’arte che, nutrita della sottocultura californiana dell’area di Los Angeles, si avvalse dell’apparato figurativo proprio delle riviste dei fumetti underground. Solo negli ultimi decenni quest’arte ha ottenuto un riconoscimento internazionale e il fatto che una galleria ad essa dedicata risieda a Roma è sintomatico di quanto gli sviluppi del mercato dell’arte si facciano sempre più frenetici e cangianti.
Testi e immagini di Arianna Papale.
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