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The Sheboygan Project

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L’estate è la stagione dei festival, in tutto il mondo, come quelli con cui vi stiamo bombardando in queste ultime settimane, dove noi partecipiamo indomiti e impavidi. Visto però che la nostra redazione non è ancora così ricca da potersi permettere un viaggio oltreoceano dove brulica di festival supermegagalattici, ci penso io a ritagliare un po’ di tempo e spazio per parlare di un progetto che si sta svolgendo negli Stati Uniti, esattamente nel Wisconsin, dove Marc and Sara Schiller, hanno pensato di affiancare al Wooster Coolective, di cui sono fondatori e che in questi giorni è approdato a la Jonathan LeVine Gallery di New York per celebrare i suoi dieci anni, un’altra bella idea, un altro progetto di street art che coinvolge artisti di calibro internazionale di cui leggerete i nomi qualche riga più sotto. Abbiate pazienza. chrisstain

The Sheboygan Project è nato lo scorso anno con lo scopo di creare un legame tra street art e le varie comunità presenti a Sheboygan, una contea che si stende nel territorio sud est del Wisconsin, fondata da un gruppo di tedeschi che qui si è stabilito a metà 800.
Sappiamo che agli americani piace fare le cose in grande e per l’occasione le location del progetto sono alcuni muri e superfici esterne della cittadina americana, a cui seguono workshop e mostre già in corso da diversi mesi.
Ma andiamo a vedere quali sono gli artisti che hanno risposto finora all’appello del Sheboygan Project, molti dei quali vivono tra Stati Uniti e Canada, proprio come Gaia, l’artista di Baltimora già all’attivo dal 2007, il quale in questi giorni sta ultimando il suo lavoro per il progetto che non deluderà di certo i suoi seguaci, già abituati alla sua vena artistica proiettata verso una società multiculturale. gaia

Oltre a Gaia ci sono altri artisti di Baltimora come il duo di Jessie Unterhalter e Katey Truhn nonchè Maya Hayuk, tutti e tre conosciuti per le loro illusioni ottiche cromatiche.
Ha lasciato il suo segno anche Chris Stain, street artist del Queen che definisce il suo lavoro come “una narrativa visuale, forse per i suoi stencil formato gigante che lanciano messaggi sociali.
Gabriel Specter è un altro artista del progetto, il quale anche questa volta ha metto al servizio tutta la sua creatività per la riqualificazione di alcuni spazi urbani abbandonati, realizzando grandi istallazioni e murali, proprio come quello per lo Sheboyan Project, i quali rendono visibili la sua sperimentazione antropologica dell’arte.

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C’è anche un bel po’ di stickering all’interno del progetto, quello del club Pawn Works, un collettivo nato proprio con l’intento di realizzare e distribuire sticker in tutto il mondo, ma non sticker qualunque bensì fatti di vinile, di alta qualità, al servizio di tutti gli street artist.
Tra gli altri artisti che interverranno nei prossimi mesi figurano anche lo street artist canadese Troy Lovegates, conosciuto come Other, il duo di Brooklyn Sheryo e The Yok, Nicolas Lampert, street artist famoso per i suoi interventi di carattere politico e ambientalista, l’illustratore di Detrit Alex Groh, Doodles, Max Kauffman e Kyle Nielsen, il più giovane del gruppo, un ragazzo venticinquenne di Atlanta, sempre in giro per partecipare a festival e collettive come questa.

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The Sheboygan Project | sito

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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