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Tutto fa arte, parola di Kevin Van Aelst

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Per fare arte basta veramente poco, ma essenziale è l’ingegno. Kevin Van Aelst è un artista americano che utilizzando materiali poveri e facilmente reperibili crea opere originali e divertenti. Guardandosi intorno, recupera gli oggetti che giornalmente utilizziamo conferendo a questi una valenza artistica. Le sue installazioni temporanee prendono vita su simpatiche foto, dove la sua creatività diventa innovazione.

Digestive System, 2009, digital C-print, 30 x 20

Spesso la “materia prima” delle sue creazioni è il cibo, attraverso il quale improvvisa esperimenti artistici. Così una mela diventa un mappamondo, le salse vengono usate come tempere per disegnare grandi impronte digitali, una moquette azzurra si trasforma in uno specchio d’acqua e un mucchio di maglioni in un cuore. Kevin, nato in a Elmira, New York, si è laureato in Psicologia nel 2002 e solo in un secondo momento si è dedicato alla sua arte, conseguendo un Master of Fine Arts presso l’Università di Hartford nel 2005. Attualmente vive e lavora a New Haven, nel Connecticut ed insegna fotografia al Quinnipiac University.

Apple Globe, 2007, digital C-print, 16 x 20

Ai suoi studenti dice che il talento da solo può portare loro molto lontano: “la pazienza e l’ossessione possono essere dei fattori di successo. Io non disegno, né scolpisco, ma posso mettere le cose insieme e fotografarle”. Come lui stesso ha affermato il suo lavoro è fare arte, creando ordine dove la casualità è prevista, definendo naturali probabilità.

Right Middle Finger,†2007, digital C-print, 43 x 34.5

Gli oggetti vengono così assemblati, organizzati e riuniti in varie forme e illustrazioni. Le piccole cose della vita, anche quelle più banali, una volta ordinate sono in grado di comunicare idee molto più grandi. Di carattere “scientifico” sono gli orsi Gummy che sostituiscono la tabella degli elementi o le ciambelle usate per descrivere le fasi della mitosi cellulare. In tutto ciò l’umorismo è sicuramente un elemento chiave.

The Heart, 2009, digital c-print, 40 x 30"

Infatti Kevin cerca così di demistificare il processo dell’arte, l’idea che l’arte sia qualcosa da stimare e che solo chi ha studiato ed ha avuto una formazione può fare. Il suo obbiettivo è che la gente guardi questi pezzi e dica che chiunque avrebbe potuto farli, ma che poi si renda conto di quanta creatività ed originalità ci sia dietro. Tutto fa perno sul concetto e sull’Idea. Questo è il fine ultimo della sua arte.

Per chi volesse saperne di più: kevinvanaelst.com

Stefania Annese

scritto da

Questo è il suo articolo n°51

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