Un po’ di street art in via Ostiense
Non faccio in tempo ad atterrare da Madrid che appena respiro un attimo l’aria della capitale ecco che ricevo una chiamata: corri Eva, non c’è tempo da perdere, li trovi al sottopasso di via Ostiense, porta una macchina fotografica. Senza aggiungere altro.
Il mio segugio (aka Solko) che non si lascia sfuggire nulla mi aspettava proprio la, al famoso sottopasso della telefonata più breve della storia delle fanzine e me li ha presentati uno ad uno, come commensali di un banchetto allegro già avviato.
Tra gente incuriosita alle fermate dell’autobus ho visto all’opera sette street artist, i quali hanno lasciato il loro segno sui muri del sottopasso di via Ostiense per un progetto di riqualificazione nato in collaborazione con l’associazione 999Contemporary e il Muncipio Roma XI.
Andreco, Gaia, Martina Merlini, Moneyless, Ozmo, Tellas e 2501 sono i sette artisti che si sono esibiti in questa incursione urbana che io ho immortalato per voi. Ognuno con il proprio stile ha dato un po’ di colore al buio di questa parte di Roma un po’ degradata, anche se ci si trova a due passi dalla Piramide Cestia e lungo la strada che conduce alla Basilica di San Paolo, un luogo di passaggio percorso ogni giorno da migliaia di macchine che sfrecciano e autobus che qui hanno alcune fermate, ma soprattutto un posto caotico e sterile dal punto di vista del decoro urbano. Così, è stato pensato bene di coprire questa parte di Roma con dei veri e propri capolavori di sette artisti di fama internazionale di cui vale la pena parlare. Il primo di questi che ho avuto il piacere di conoscere è stato Andreco, l’artista romano che voi lettori conoscete per la sua ricerca artistica che si muove attraverso la rappresentazione degli organi che compongono il corpo umano.
Pensate che c’era un grande ospite internazionale, Gaia, l’artista newyorkese che ama realizzare su grandi superfici l’immaginario animale a confronto con la realtà urbana. All’opera ho visto anche Martina Merlini, un giovane artista di Bologna che dal 2010 ha partecipato a progetti e collettive in giro per l’Italia ed Europa ma che ha esportato un po’ di street art made in Italy persino in Brasile e Stati Uniti.
Poi ho conosciuto nientepopodimenoche il geometra della street art, Moneyless, l’artista milanese che con il suo fantastico rincorrersi di linee che si incastrano mi ricorda quanto ero ciuccia con il compasso e le teorie geometriche. All’appello non poteva mancare Ozmo, che torna nella capitale dopo la grande opera su una delle pareti del Macro intitolata “Voi Valete più di Molti Passeri!”, così come il cagliaritano Tellas che porta in giro il suo simbolico impatto del microcosmo naturale negli spazi urbani e 2501, un altro nome eccellente della street art italiana che ha conquistato la critica mondiale con il suo stile cromaticamente surrealista. I lavori di questi artisti li potete trovare esattamente all’incrocio tra via del Porto Fluviale e via Matteucci. E se fate qualche metro in più troverete anche l’ultimo lavoro di Blu nella capitale, su un ex stabile dell’Acea.
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