Un’intervista che è la fine del mondo | Federico
E mentre gli status di Facebook sulla fine del mondo diventano tanto opprimenti da farci desiderare che arrivi il prima possibile la nostra rubrica di interviste a tema si arricchisce di punti di vista illuminanti e consigli eno-gastronomici. Questa volta tocca a Federico, naturalista esperto in evoluzione dei mammiferi, bevitore di White Russian e appassionato di fotografia pre-Hipstamatic con un’opinione molto chiara di Roberto Giacobbo.
Ciao Federico e grazie per esserti offerto come vittima per questa rubrica. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao, è un piacere prestarmi a quest’intervista. Sono un naturalista (anche naturista a volte) e sto svolgendo un dottorato in Scienze della Terra; in particolare il mio campo di ricerca riguarda l’evoluzione dei mammiferi. Non vi voglio annoiare troppo elencandovi l’enorme lista delle mie passioni, quindi vi dico solo quella più importante per me: la fotografia. Però non sono un “vero” fotografo in quanto non sono uno che scatta fotografie storte usando Hipstamatic o mette la firma sotto le foto. Ah! Dimenticavo, faccio parte di un Governo Ombra che ha come intento occultare la verità al mondo.
Ora devo chiederti se credi nell’imminente fine del mondo prevista dai Maya. Dimmi, tu credi nell’imminente fine del mondo prevista dai Maya?
Ovviamente no, sennò avrei incominciato a comprare a credito. Comunque una parte di me è affascinata all’idea di assistere a qualcosa di epico e catastrofico, tipo pioggia di fuoco, leghisti che abbracciano gli extracomunitari, Giacobbo di Voyager che ne dice una sensata o vegani che vanno in gita alla sagra della porchetta.
Secondo te quali eventi finora hanno segnato la fine di un’era? (Vanno bene anche risposte come l’autogol di Bruce in Holly e Benji o l’uscita di Robbie dai Take That nel ’95).
L’abbandono al calcio giocato di Franco Baresi e Paolo Maldini, io che mi sono tagliato i capelli, la morte del buon Lucio Dalla, la fine della serie televisiva X-Files e il record di ascolti di Uomini e Donne e Grande Fratello, quest’ultimo più che altro ha segnato la fine dell’intelligenza in Italia. Anche il fatto che mi sia bucato l’orecchio per la prima volta a trentatre anni e che mi sono tinto i capelli sono eventi abbastanza significativi (chi mi conosce sa perché l’ho fatto…).
Ora parliamo di coscienza ecologica e rispetto del pianeta che noi umani abbiamo abitato e maltrattato. Tornando indietro cosa faresti in più o in meno?
Se si potesse tornerei indietro di un bel po’ di milioni di anni e trancerei con una motosega il dito opponibile ai primati per eliminare il problema alla base. Sono troppi gli errori a cui bisognerebbe porre rimedio, molti ormai senza più soluzione, però si potrebbe incominciare “davvero” a insegnare ai ragazzi cosa siano coscienza ecologica e rispetto per il posto in cui si vive, magari al posto di un’inutile ora di religione.
Cosa berrai il 20 sera?
Per il 20 sera io e i miei coinquilini abbiamo organizzato una cena a base di cinghiale e Nero d’Avola; ma una volta uscito di casa penso che mi scolerò un bel po’ di White Russian.
La tua lista delle prime cose da fare nel nuovo mondo post-apocalisse Maya.
Fondare una setta religiosa che utilizza il sesso come strumento di preghiera ed esserne il guru, farmi un tatuaggio di una pin-up con scritto sotto “Never Again”, smettere di fumare. Tutto questo però solo se i Maya hanno ragione.
Quanti riti scaramantici che implicano parti anatomiche maschili hai messo in atto durante quest’intervista?
Non sono scaramantico però per l’occasione ho indossato il mio guanto di carta vetrata a grana grossa preferito, in pratica sotto sono diventato come Ken di Barbie.
Dedicaci la tua canzone di addio al mondo per come lo abbiamo conosciuto finora.
Potrebbero esserci molte canzoni che potrebbero andare al caso, ma se devo sceglierne una che rappresenti nel bene e nel male il nostro mondo, in assoluto dico la versione degli A Perfect Circle di Imagine con relativo video originale.
Per saperne di più:
Aspettate il 21 dicembre.