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Un’intervista che è la fine del mondo | Santiago

Mancano pochi giorni all’ eventuale adempimento della profezia dei Maya e la rubrica ”Un’intervista che è la fine del mondo” di Ziguline continua con la serie di interviste. Questa volta ci spostiamo in Colombia, precisamente a Bogotá, per chiedere a Santiago Briceño, musicista, cosa pensa di tutto questo. Le sue parole, sapientemente e umilmente tradotte da me per voi cari Zigulini, possono esserci d’aiuto per arrivare più saggi al “grande giorno”.

 

Ho chiesto a Santiago di presentarsi e lui si è definito:

“Un musicista colombiano che esplora differenti generi e ritmi del mondo per dare alla luce un proprio linguaggio musicale, pieno di sonoritá archetipe proiettate verso una stimolazione sensoriale. A partire da un’investigazione psicoacustica delle sonorità, elaboro musica che compenetra nei battiti del cuore e che cerca di ottenere uno stato di  calma o di euforia in chi ascolta. Questo processo lo sviluppo nei progetti musicali ai quali partecipo come solista e come compositore musicale per cinema e progetti audiovisuali e inoltre, con Audiotrópico, gruppo di musica latina d’avanguardia di cui sono uno dei creatori e  con il quale sono in procinto di pubblicare il secondo disco”.

Veniamo al dunque:

 

Ciao Santiago, cosa ti viene in mente quando senti parlare di “Profezia dei Maya: Imminente fine del mondo”?

 

Durante il trascorso della mia adolescenza si sono succedute molte date che  presupponevano questa “fine del mondo”, date che son passate inosservate e nelle quali non è successo niente di straordinario. I Maya però, sono un referente importante per quanto riguarda i calendari, misurazioni del tempo e  cicli universali; questo fa che questa data porti con sé un significato differente, più credibile. Credo e spero che qualcosa cambi, collassi per generare cose nuove, un cambio nel sistema e nell’utilizzo delle risorse naturali. Un cambiamento al meglio, insomma, forte; abbiamo bisogno di qualcosa di radicale, contundente, qualcosa che scuota le coscienze.

 

Quindi per te il 21 di dicembre succederà qualcosa di grandioso o sarà più un cambiamento spirituale dentro di ognuno di noi?

 

La mia speranza è che sia qualcosa di grandioso e parta da qualcosa di físico, naturale, fino a raggiungere il nostro lato spirituale, affinchè questo venga stimolato e cambiato dal profondo. 

 

Se sapessi con certezza che il mondo finirà questo 21 di dicembre, cosa faresti prima di questa data?

 

Mancano pochi giorni, semplicemente direi tutto quello che penso, sarei IO nella mia più completa interezza, non mi terrei niente dentro, né  pensieri, né azioni. In questi giorni sto portando avanti il mio disco, la mia musica con più frenesia, perché se qualcosa di estremo succederà, non mi rimanga ingabbiato dentro.

 

Con chi passerai questo 21 di dicembre? Per te sarà speciale o un giorno qualsiasi?

 

Sarà speciale, se la umanità si unirà per generare un cambiamento spirituale. Se alla fine non succederà niente di fisico, spero che comunque sia un evento storico, dove l’amore e le buone intenzioni di cambiamento si siano unite e abbiano dato i frutti sperati! Me ne andrò in campagna, fuori dalla città (Bogotá, n.d.r.).

 

Che canzone metteresti come colonna sonora di questo 21 di dicembre?

 

Una canzone che ho registrato da poco, si chiama Charanguito.

 

Per saperne di più:

Aspettate il 21 dicembre.

Salvatore Cattogno

scritto da

Questo è il suo articolo n°28

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