Urban Area – A scena aperta, una nuova stagione di attività
Erano un paio di anni che sentivo telematicamente Mirko Pierri, questo ragazzo dai modi eleganti e dalla provenienza campana, poi un giorno ci siamo finalmente conosciuti a Sapri, in occasione di un incontro organizzato da Incipit in cui c’eravamo noi di ziguline, Collettivo Boca e Alt!rove Festival. Mirko è fondatore di a.DNA Collective, un collettivo che è cresciuto insieme all’arte pubblica romana e che da quattro anni porta avanti il progetto Urban Area.
Ho usato la parola “crescere” perché a volte si dimentica che insieme agli artisti, molto spesso ci sono persone che seguono il loro lavoro, lo valorizzano o lo raccontano. Tutto è cominciato a Roma nel 2008, nell’ex Teatro Volturno occupato, dove un gruppo di street artist e quelli che poi sarebbero diventati a.DNA, hanno cominciato a collaborare insieme ai collettivi dello spazio contribuendo al fermento culturale del Volturno, votato per lo più al teatro e all’attivismo politico.
I ragazzi di a.Dna sono giovani ma sono perfettamente consapevoli delle dinamiche dell’arte e lavorano da sempre a progetti dal valore socio-culturale ben distanti da molti eventi legati solo alla visibilità e alla mera decorazione, lavorano infatti da sempre CON e non solo PER le comunità. Dopo aver ospitato artisti del calibro di Millo, Omino71, Mr Klevra, El Niño De Las Pinturas, Ella&Pitr, dopo aver invaso Battipaglia, Roma, e Ostia e dopo aver collaborato attivamente con le scuole e la comunità, e dopo il successo di The Best(iarium) al Museo Civico di Zoologia di Roma, i ragazzi di a.DNA sono pronti ad affrontare la stagione 2016 alla grande.
Il primo step del nuovo anno di eventi organizzati è partito proprio qualche giorno fa con un nuovo capitolo di Urban Area. Al Teatro del Lido di Ostia si è inaugurata una mostra, curata da Mirko Pierri e Sonia di Santo, volta a celebrare i primi anni di attività del collettivo e i vari progetti sviluppati nell’ambito di Urban Area.
In esposizione numerose foto dei work in progress, video e opere realizzate dagli artisti del rooster negli ultimi anni, tra cui le immagini dei lavori degli ex cineteatri Preneste (Pigneto) e Volturno (zona Termini), ormai andati perduti. Nella stessa esposizione sono visibili anche 20 opere di Urban Portrait, mostra collettiva del 2014, per la quale altrettanti artisti provenienti dalla scena urban italiana e internazionale sono stati invitati a lavorare su delle mappe della città. Gli artisti in esposizione sono: BOL Pietro Maiozzi, Omino71, Diamond, Solo, Jimmy C, DesX, Jerico, Mr Klevra, Marphy, Uno, Ex-Voto, Ironmould, Bruscolino, Aloha, KPM, #cancelletto#, ALT 97, Standard 574, Marta Bohorquez, Shine, Beniamino Leone, Collettivo FX, HOPNN, Ilovetu e NemO’s.
Contestualmente alla mostra, due artisti hanno lavorato a due opere outdoor nella città di Ostia. Jimmy C, artista australiano ma naturalizzato in Inghilterra, e L7m, brasiliano di Sao Paulo e per la prima volta in Italia per un progetto di arte urbana, hanno lavorato insieme sulla struttura dell’Associazione Affabulazione situata in piazza Marco Agrippa Vipsanio di Ostia, un’officina culturale punto di riferimento per le famiglie ed i ragazzi del quartiere.
Al Teatro del Lido invece la mostra resterà visibile fino al 15 maggio, quindi avete tempo per vederla. State allerta perché gli interventi di Jimmi C e L7m sono solo i primi di una serie che si protrarrà fino a giugno ad Ostia e che coinvolgeranno l’area di ponente dal Teatro Del Lido alla zona dell’Idroscalo.
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