Vi presento Bonny-ed
Ciao Ed, è da un po’ di tempo che ziguline ti osserva, descriviti brevemente ai nostri lettori.
Sono alto 1 metro e 90, biondo, occhi azzurri, fisico atletico, bello e dannato e… cos’altro dire? Ah sì… gran bugiardo e burlone.
Come è nata la tua passione per i fumetti ?
Non ho mai capito come nasce di preciso la passione… a me hanno detto che l’ha portata la cicogna. Comunque credo sia figlia dei miei primi Tiramolla e Topolino, Dylan Dog e Batman, ecc…
Il tuo fumetto preferito?
Uno solo? Ne leggo di qualsiasi genere, provenienza ed epoca… difficile fare un solo nome. Potrei citarne qualcuno praticamente a caso: Calvin & Hobbes, i Peanuts, Rat-man, Canemucca, i fumetti della DC (Barman e Superman in primis), Dylan Dog, John Doe, Berserk, Inuyasha, Death Note, Blacksad, Vittorio Giardino, Andrea Pazienza, V for Vendetta, tutto Will Eisner… insomma, potrei continuare a zigsazare ancora per molto.
Da quanto tempo va avanti il progetto “bonny-ed”?
Più o meno dal 2001, anche se i personaggi sono nati in realtà attorno al 1997.
Raccontaci un po’ come nascono i tuoi fumetti
In questo caso niente cicogna… bensì direttamente sotto un cavolo (il che dà àdito a facili battute ahahah).
Scherzi a parte… beh, ogni strip ha una storia tutta sua. C’è una sottotrama che fa (e farà) da cornice a tutta la saga, ma i singoli episodi possono nascere in diverse maniere. L’idea per una strip può nascere in qualsiasi momento, mentre sono sull’autobus, mentre leggo qualcosa o vedo un telefilm… di solito porto sempre con me dei post-it per annotarmi l’idea o la battuta. Mentre è molto più raro che debba sedermi letteralmente per scrivere l’episodio a tavolino. Una volta “acchiappata” l’idea, butto giù uno schizzo veloce sul primo fogliaccio che mi capita sottomano, dopodichè ne disegno una versione “in bella” con la mia matita blu, che successivamente ripasserò a china col pennello, per poi scansionarla e colorarla a photoshop. Un procedimento inutilmente ed eccessivamente lento e laborioso per una strip, ma necessario per un “precisino” come me.
Come reputi la scena del fumetto in Italia?
Tragica e ripugnante. Il piccolo mondo dell’editoria italiana fumettistica è qualcosa di ridicolo e infido. Un coacervo di mafie, raccomandazioni, artisti sottopagati, diritti calpestati e bugie… un sacco di bugie. Fortunatamente (o sfortunatamente) tutto ciò non interessa ai semplici lettori che si limitano ad entrare in negozio e pagare i fumetti. Per cui molte di queste magagne rimangono nascoste (come tanti “segreti di Pulcinella”) tra gli addetti ai lavori, che si limitano a pestarsi i piedi l’uno con l’altro invece di coalizzarsi per far fronte alla crisi italiana.
Nel mondo di oggi, dove tutto è alla portata di un click, si riescono a vendere ancora fumetti?
In Italia sempre meno. Terribilmente di meno. Siamo un paese di ignoranti e non a caso uno dei paesi europei in cui si legge meno, statistiche alla mano. D’altronde basta vedere chi ci rappresenta al governo per capire in che abisso siamo (de)caduti.
I tuoi nuovi progetti?
Tanti. Per ora tutti nel cassetto, in attesa di riuscire a trovare il tempo per portare avanti almeno Bonny-ed. Poi si vedrà.
Un saluto ai lettori di ziguline
GNAM!
Per seguire le avventure di Bonny-ed segnatevi tra i preferiti questo sito inked.it