Vita d’artista
La nostra nuova corrispondente da Bologna, Eleonora Rossi, è andata a farsi un giro ad Arte Fiera, fiera internazionale dedicata all’arte contemporanea, ed ha intervistato alcuni dei presenti in visita tra gli stand a cui ha rivolto una semplice quanto precisa domanda: “Ma secondo te, si può campare con l’arte?”.
Dante Maffei, artista, Bologna
«È un azzardo. È difficile se non hai una galleria abbastanza importante che sostiene il tuo lavoro, la tua ricerca e ti dà visibilità. Però si può tentare, creandosi ovviamente anche dei percorsi alternativi»
Mona Lisa Tina, artista, Bologna
«Io in parte sono d’accordo con Dante, ma credo che la sua riflessione abbia a che fare con una realtà tipicamente italiana. Probabilmente all’estero la dimensione è più complessa, più articolata e forse offre più possibilità ai giovani artisti. Per cui, essendo italiana (anche se mia madre è austriaca), posso dire che in qualche modo è vero ciò che dice lui, però magari fare tanti sforzi e tanti sacrifici e quindi cercare di portare con convinzione e determinazione il proprio lavoro diventa quasi una missione e quindi probabilmente ci sono anche artisti che vivono solo di questo. Spero di arrivarci. Ce la si può fare con tanta tanta fatica»
(da destra a sinistra, in ordine)
Lorenzo Candelaresi, studente, 21 anni, Bologna
«È una bella passione da coltivare, poi se sei veramente un mostro, un geniaccio riesci a scoprire se riesci a viverci o no»
Toby, pittore, 30 anni, inglese
«Io sono un pittore, per cui ci provo e… speriamo! »
Björk, 29 anni, tedesca
«Si, è chiaro! »
Magda, 25 anni, Bologna
«Seeeeee!!»
Manu, danza-terapista, 29 anni, Parma
«Nel mondo immaginario sì, nel mondo reale purtroppo non solo di arte. Ma per fortuna gli artisti il mondo immaginario ce l’hanno, quindi virtualmente sì»
Eva, attrice, 32 anni, Grecia
«Nessuno vuole campare di arte adesso. È abbastanza difficile. Non c’è la voglia più che altro, non c’è lo spirito giusto. Bisogna arrivare alla decadenza totale per cominciare a risalire. Penso che ci sia bisogno ancora di arrivare alla fine della decadenza, si deve proprio consumare il progetto del capitalismo, il consumismo, e quando saremo arrivati “allo zero”, allora si risalirà. A quel punto nasceranno le nuove idee, la vera rivoluzione, che è ancora purtroppo abbastanza lontana»
Viola Romoli, gallerista a New York
«Io credo fortemente che se si riesce ad avere successo in America poi si può tornare in Italia. Ma se aspettiamo, come galleria molto piccola, di raggiungere degli obiettivi in Italia, allora dobbiamo perdere molti anni. Meglio investire questi anni in America, dove la competizione è molto alta e forte però la meritocrazia è grande. Per cui nel momento in cui uno ce la fa là, il risultato si vede molto anche qui. Questo non vuol dire che in Italia non ci siano artisti buoni, anzi! Uno dei casi migliori, uno degli artisti che noi rappresentiamo è Andrea Salvatori (nella foto), ceramista di Faenza, che fa delle sculture che effettivamente hanno successo un po’ da tutte le parti del mondo»
Pierpaolo Miccolis, Artista, Alberobello (Ba)
«Alla domanda “Si può campare di arte in Italia?”, rispondo: si, ma non subito»
Benedetta, studentessa di Arti Visive a Bologna, 25 anni, Padova
«Solo se hai le conoscenze giuste perché da solo non ce la si può fare, bisogna avere gli agganci»
Andrea, impiegato, 23 anni, Padova
«D’arte non si campa mai»
Carla, grafica, 28 anni, Bologna
«Secondo me no. Ci si può dedicare come hobby però anche questo è difficile»
Samuele, programmatore, 26 anni, Bologna
«Campare…? Pochi casi possono campare d’arte»
Enchi Doria, studente di Lettere a Filosofia, 28 anni, Bologna
«Io personalmente non credo che l’arte possa dare un… mmh, cioè… boh… non lo so!»
Chiara Bertoni, assistente di galleria, 28 anni, Milano
«Sì, si può campare… o meglio, si sopravvive!»
Queste insomma le opinioni raccolte da gente, più o meno, addetta ai lavori, e secondo voi?