Vortex, un nuovo approccio per la pittura di Opiemme
Dopo l’appuntamento, lo scorso 6 febbraio, alla Bi-Box di Biella Opiemme approda a Bologna per presentare al pubblico della Galleria Portanova12 la sua ultima personale. Vortex, questo il nome, è un ciclo di opere nato grazie a diverse fonti di ispirazione tra cui il cielo e l’universo e un libro, L’alfabeto scende dalle stelle. Sull’origine della scrittura di Giuseppe Sermonti e poi le parole, come sempre. La verità è che questo lavoro era già nato ancor prima di venire alla luce, in quanto, l’artista stava cominciando a leggere tra le righe delle sue stesse sperimentazioni nuove esigenze espressive che prendono oggi forma in Vortex.
Dopo un lungo percorso intrapreso con i suoi lavori murali come nel Viaggio di pittura e poesia e le sue tele legate alla poesia e allo stencil, l’artista ha raggiunto una nuova consapevolezza che mette in secondo piano la concettualità prediletta finora per legarsi all’astrattismo e all’arte informale. Attraverso il dripping e l’utilizzo di materiali di per sé interessanti, in quanto portatori sani di storie, Opiemme ha realizzato tele e illustrazioni che vogliono offrire un nuovo supporto artistico alla sempre centrale poesia e restituirle una maggiore immediatezza senza passare per il filtro della progettualità grafica e pratica.
Infatti, se finora le sue opere passavano per un processo di ideazione, progettazione grafica, preparazione manuale e infine esecuzione, in questa serie traggono la loro natura da un più spontaneo dripping. Lo sgocciolamento avviene attraverso il gocciolamento circolare della vernice dalle bacchette di legno sulla tela adagiata sul pavimento e la nota di action painting che ne deriva rappresenta un incentivo emozionale nella realizzazione dell’opera che arricchisce l’esperienza stessa di creazione. La rigidità delle lettere viene dunque smorzata dal colore e dall’apparente casualità del dripping e allo stesso modo la solidità della parola viene destrutturata in lettere, per appagare un’esigenza di bello in quanto tale.
È forse stata la pareidolia, la tendenza a vedere forme familiari in immagini disordinate, a far emergere questa riflessione che Opiemme mi ha trasmesso e che gli fa notare come nelle opere precedenti ci fossero già tracce di vortici e spirali inconsapevoli.
Le tele di Vortex sono fatte di galassie, pianeti, la luna e le stelle e ispirate ai testi poetici di Gaetano Arcangeli, Roberto Roversi e Lucio Dalla. Inoltre, come anticipato più sopra, alcuni dei lavori sono stati realizzati su supporti differenti dalla tela come nel caso delle pagine storiche del quotidiano Il Resto del Carlino, messe a disposizione dalla stessa amministrazione e alcune mappe. I germi di Vortex hanno cominciato a fermentare proprio a Bologna, lo scorso anno, in occasione di un concorso indetto da Il Resto del Carlino e l’utilizzo di una mappa era già stato sperimentato con Tonno e Alici, l’opera vincitrice del premio Food for Art di La Molisana.
In occasione della mostra che resterà aperta fino al 4 aprile, Opiemme ha in programma anche la realizzazione di un murale in Via Spartaco, con la collaborazione del quartiere San Vitale e della sua presidentessa Milena Naldi. A novembre, invece, Vortex approderà allo Studio D’Ars.