Wayne Lawrence ci racconta la vita nella spiaggia più famosa del bronx
Ecco, questo è il tipo di fotografia di cui non riusciremo mai a fare a meno. Wayne Lawrence è tra i più interessanti fotografi emergenti su scala internazionale e che ha saputo farsi apprezzare per il suo lavoro di ricerca su persone e rituali che caratterizzano la vita all’interno di comunità solitamente ignorate dai mass media.
Vi risparmio la sfilza di mostre che lo hanno visto protagonista nelle principali istituzioni museali d’America negli ultimi anni, per dirvi solo che nel 2010 viene premiato dal Sony Emerging Photographers Award. Lawrence che vive a Brookling, sesto di sei figli a cui nel 2002 viene ammazzato un fratello nel corso di una rissa in un club, considera i suoi lavori come un diario in cui annota le esperienze che lo hanno toccato da vicino. Tra questi abbiamo trovato particolarmente interessante il lavoro intitolato ” Orchard Beach (The Bronx Riviera)“per il quale si è guadagno il premio Sony e l’attenzione di prestigiosi magazine.
La spiaggia in questione, un tempo soprannominata la Riviera del Bronx, oggi ha la reputazione di essere la peggiore di tutta New York, ma per i suoi frequentatori abituali può essere la cosa migliore che la città può offrire loro durante l’estate, dice lo stesso Wayne. Orchard Beach è il racconto di uno spaccato di vita di chi durante tutto l’arco dell’anno ha a che fare con una sfilza infinita di problemi che possono essere i soldi, il lavoro, la criminalità e l’emarginazione ma che almeno nella spiaggia pubblica trova il suo momento di ristoro. La spiaggia secondo Wayne e inoltre il luogo dove le differenze sociali diventano meno evidenti perchè ci si spoglia delle risorse materiali e dove tutti riaquistano pari dignità all’interno della società. Il Sunday Times ha pubblicato il suo lavoro a marzo del 2010 intitolando l’articolo: “The Last Resort, respite from life’s troubles on New York ghetto beach“.
Per chi volesse saperne di più: waynelawrenceonline.com