wunderkammer soap #3_tamerlano, voyeurismo ad alta quota
La citazione di Marlowe che i registi dello spettacolo al quale ho assistito qualche giorno fa hanno scelto, recita: “L’unica via possibile è la reiterata distruzione di certezze”. Bene, io domenica le mie certezze le ho distrutte tutte e dovreste farlo anche voi. A cominciare dal fatto che ogni volta che si legge una recensione, bisognerebbe riflettere su tutto quello che c’è dietro e non dare niente per scontato. Sarete tutti abituati a prendere il vostro bell’articoletto e a farne un comodo uso seduti su una poltrona, un divano o, che ne so, una sedia. Invece, dietro la recensione dello spettacolo wunderkammer soap #3_tamerlano ci sono un pomeriggio di fatiche, tanti chilometri in macchina e una serie di avventure che non starò qui a raccontarvi. Per farla breve, mi sono persa, sono stata molestata dal traffico della tangenziale e ho incontrato tutti i caselli autostradali guasti del mondo. Nonostante questo però, sono riuscita ad arrampicarmi a 1000 metri d’altezza fino alle pendici del Vesuvio, inaspettata location della performance del duo Ricci/Forte, e a vedere lo spettacolo.
La performance è stata interpretata egregiamente dai due statuari attori Anna Torio e Andrea Pizzalis che per venticinque minuti hanno reso un’anonima piazzetta sulla cima di un vulcano, un insolito palco. Come scenografia luci colorate, giocattoli, la spesa, oggetti trash, un piccolo proiettore, un’utilitaria e i fari di alcune macchine che illuminano tutto. Appena arrivati nel luogo dell’evento, ci rendiamo subito conto delle temperature molto basse, ma per fortuna il meraviglioso scenario mozzafiato ci riscalda un po’ offrendoci una visuale completa del Golfo di Napoli. Con questo panorama e con l’illuminazione automobilistica i ragazzi dell’organizzazione ci sistemano da una parte della piazzetta e siamo pronti per cominciare. Un‘infelice Ka arriva a tutta velocità con musica dance ad altissimo volume, due giovani lussuriosi scendono dall’automobile e incominciano a ballare strafatti di qualcosa. Slip arancioni e parrucche manga per entrambi e dopo un po’ di sballo, inizia un amplesso al termine del quale s’innesca un immediato cambio di scena.
Triste lei che alterna riso isterico a pianto disperato e malinconico lui che si lava in un liquido rosso per poi sdraiarsi sul pavimento accanto agli oggetti d’infanzia, giocattoli e un filmino in bianco e nero. La Zenocrate della nostra soap comincia una procedura che la porterà a riempirsi il corpo di cerotti, per poi ricoprire prodotti del supermercato e il corpo di Tamerlano di una polvere bianca. Le immagini che vediamo sono accompagnate da una misteriosa voce narrante che racconta come da un diario, sarcastica e rassegnata. Venticinque minuti sono la normale durata di una soap opera ed è il tempo in cui i due protagonisti si sono mossi in una danza di amore, sangue e consumismo. Questa pièce fa parte di una serie intitolata wunderkammer soap incentrata sulle figure di importanti personalità della storia e della mitologia come Ero e Leandro, Edoardo II, Faust, Didone e Tamerlano, interpretate dal drammaturgo elisabettiano Marlowe e ambientate in luoghi comuni come il bagno, la camera da letto, il garage, la cantina e la cucina.
La “wunderkammer” del titolo è un’espressione tedesca che indica le “camere delle meraviglie”, ambienti nei quali in passato erano racchiusi oggetti, naturali o creati dall’uomo, di enorme valore ai quali tutti i collezionisti di rarità ambivano. Le meraviglie nelle stanze di Ricci-Forte invece, sono i sentimenti dei protagonisti e le loro passioni e ad ambirle siamo noi spettatori. È stata un’esperienza molto interessante sia per il luogo e sia per il perfetto connubio tra spettacolo teatrale e arte performativa.
Eruzioni Festival ha il merito di portare in Campania materiale innovativo affondando le unghie nel campo ancora poco esplorato della performance. La direzione è affidata ad Agostino Riitano e l’evento è organizzato da Officinae Efesti. Il tema dell’edizione 2010 è TREMORI TREMENDI, ovvero: rapporto uomo macchina natura / rapporto dell’arte con la catastrofe / scosse sociali e mutazioni / macerie dell’economia della cultura / l’80: terremoto cicatrice inguaribile / paesaggio tremendo. Il festival si è svolto nell’arco di sei giorni con un programma strutturato tra spettacoli, performance, workshop, incontri con artisti e registi, esposizioni e proiezioni.
Per saperne di più:
www.eruzionifestival.it
www.wix.com/ricciforte/ricciforte1
e vista l’esperienza vi consiglierei anche:
www.autostrade.it/autostrade/traffico.do
Le foto sono state realizzate da Serena Scionti e Dario Latini